"Musica per non intenditori, appunti, arte, quisquilie e altre amenità di una vita per caso."
sabato 27 settembre 2014
La pialla e la montagna infinita di riccioli
E' giunta qualche giorno fa da Hong Kong inattesa, non l'aspettavo ancora, e da allora non ho smesso di piallare sapone. E' in legno, è arrivata con la lama smontata e ho imprecato come un marinaio ubriaco nel montarla. E' un oggettino davvero utile, permette di dare una forma molto professionale al sapone e una forma molto professionale anche agli avanzi, difatti si ricavano riccioli deliziosi. E fette, spirali, listarelle.
Che ho prodotto a montagne.
Che dovrò riciclare in montagne di sapone nel prossimo futuro.
Che significa nuove montagne di avanzi e riccioli da riciclare in nuove montagne di sapone...
Sapone delicato Water Lilli
Per un chilo di grassi
olio di cocco 200g
Olio di oliva 350
strutto 250 g
olio di ricino 50 g
olio di girasole 50 g
olio di avocado 100 g
latte di soia 300 g
soda caustica 134 (sconto 8%)
acido citrico 20
soda per citrato 12
al nastro:
biossido di titanio
mica verde acqua
mica brillante
biossido di titanio
mica verde acqua
mica brillante
fragranza water lilli (GM)
farina d'avena un cucchiaino
farina d'avena un cucchiaino
La gatta, dopo aver tentato inutilmente il suicidio lanciandosi nel composto di sapone bello caustico (fortunatamente mancato di un soffio), ha pensato bene di passeggiare sulle formine messe al caldo e ancora molli. E io che pensavo di averle messe in un posto sicuro da attentati felini...la presenza di gatti curiosi e la preparazione del sapone è meglio che non coincidano. Qualche formina è quindi incidentata ma sono riuscita in qualche modo a rappezzarla.
Sapone delicato al latte di soia, con il quale ho avuto meno problemi perché il latte era in pezzi più piccoli e forse ho scoperto l'arcano che mi ha provocato i precedenti problemi. Delicato a causa del grosso sconto, 8%, poiché è pensato per il viso.
Per la prima volta ho provato a realizzare un effetto marmorizzato sbiancando il sapone con diossido di titanio (altrimenti l'olio di avocado me l'avrebbe fatto virare troppo sul verde) e colorandone poi una sola parte con mica verde acqua. Ho unito di nuovo le due parti nella pentola di acciaio semplicemente mescolando brevemente e poi versato il tutto negli stampini. L'effetto è a mio parere molto bello e delicato, mi piace e lo riproverò.
La fragranza usata è Water Lilli di Gisella Manske, una delle più belle provate finora e sorpresa piacevolissima in quanto delicata ma persistente, nessuno problema nel sapone. Davvero ottima.
Extreme Makeover Sapomostro Edition
per un chilo di grassi
Olio d'oliva 750 g
Olio di cocco 200 g
Olio di ricino 50 g
acqua 320 g
soda 136 g (sconto 6%)
Al nastro
Mezzo cucchiaino di titanio diossido
mezzo cucchiaino di mica rosa e mezzo di mica oro gold 24k
Un cucchiaino di farina d'avena
40ml di olio essenziale di arancio dolce
brillantini
palline di sapomostro Christmas Spice
Come ti trasformo un sapomostro in un nuovo sapomostro in poche mosse. Vabbè, sto esagerando, non è proprio un mostro di sapone ma c'è mancato poco e il risultato non è affatto quello sperato. Ho usato latte di soia acquistato e congelato che mi ha raffreddato troppo la soluzione caustica impedendo alla soda di sciogliersi bene. Ho unito la soluzione ai grassi facendola passare per un colino a maglie strettissime e schiacciando il residuo con un cucchiaio. Per questo motivo la ricetta qui è con acqua, dovessi mai rifarla non sarà con il latte di soia congelato. Il sapone è risultato mollissimo ed è uscito a fatica dallo stampo. Poiché sono una donna senza pazienza ho avuto fretta nel tagliarlo (dopo giretto nel congelatore perché la consistenza era quella del burro), scoprendo poi che questo ha rovinato un po' il già troppo volatile olio essenziale d'arancio dolce.
Ad ogni modo, è lui:
Ho panato le palline nella mica dorata prima di inserirle nel sapone, esperimento che rifarò perché l'effetto finale mi piace, così come mi piace la cascata di brillantini cangianti che ho sparpagliato sulla superficie. Una volta rifilato l'aspetto estetico è migliorato ulteriormente, non è poi così da buttare, pur essendo ancora morbido a distanza di qualche giorno.
L'ho gettato nella cassettiera a riposare e lo ripescherò fra qualche mese, sperando in un buona stagionatura.
domenica 21 settembre 2014
Sapomostri due la vendetta: Christmas Spice allo yogurt
Christmas Spice allo yogurt
Olio d'oliva: 350 g
Olio di cocco: 100 g
Olio di ricino: 25 g
Olio di mandorle dolci 10 g
Olio di riso 15 g
Acqua dem. : 160 g
soda: 69 (sconto 5%)
acido citrico 10 g
soda per citrato 6 g
al nastro:
un cucchiaio di yogurt intero bianco
un cucchiaino di mica bianca brillante
mezzo cucchiaino di diossido di titanio
fragranza spezie di natale (GM) 10 ml
farina d'avena un cucchiaino
Con la mia bella testa di mulo, stamattina ci riprovo: stessa ricetta e stessa fragranza del sapomostro natalizio di ieri, con però l'aggiunta di yogurt intero, acqua aumentata, niente colorante alimentare.
Procedimento solito, unisco lo yogurt alla miscela di grassi insieme alla mica e al titanio diossido, miscelo ad una temperatura di circa 43° lasciando per ultima la fragranza con l'avena, aggiunta dopo un nastro leggerissimo. Per versare la fragranza ho utilizzato la spatola sporca di sapone e con mia sorpresa ha cambiato colore:
Mi ritrovo con una fragranza giallo sole. Miscelo quest'ultima senza frullare e verso agevolmente negli stampini. Mi accorgo che dopo un po' escono dei puntini gialli sulla superficie della saponetta. Eccheddiamine!!
Ho bisogno che qualcuno mi leghi le mani dietro alla schiena nelle 24 ore successive alla produzione di un nuovo sapone, soffro di una brutta malattia, lo sgusciamento precoce. Ogni volta danneggio saponette solo per la voglia di vedere l'effetto che fa perché non mi do il tempo di aspettare che indurisca a dovere e anche questa volta missione compiuta. E voglio un sapone natalizio decente che sappia di spezie!!! E ho bisogno di una damigiana di caffè come consolazione...
Sapone Christmas Spice, sapomostri natalizi.
Sapone Christmas Spice
Olio di oliva: 350 g
Olio di oliva: 350 g
Olio di cocco: 100 g
Olio di ricino: 25 g
Olio di mandorle dolci 10 g
Olio di riso 15 g
Olio di riso 15 g
soda: 69 (sconto 5%)
acido citrico 10 g
acido citrico 10 g
soda per citrato 6 g
al nastro:
Colorante alimentare rosso un cucchiaino
fragranza spezie di natale (GM)
farina d'avena un cucchiaino
Ieri mattina mi sono alza bella carica e pimpante, pronta finalmente per un nuovo sapone. Decido, visto l'approssimarsi delle feste natalizie, di provare una delle nuove fragranze di Gisella Manske, Christmas Spice. Per non avere sorprese opto per una ricettiva semplice, il trio classico oliva-cocco-ricino più un paio di piccole rimanenze d'olio. Decido anche di testare uno dei coloranti alimentari in polvere mio possesso, il rosso.
Preparo le due fasi, le unisco fino a nastro leggerissimo e...sbam!! Un ammassamento immediato che pare cemento. Col senno di poi avrei dovuto prendere l'intruglio e infilarlo in uno stampo grande e invece no. Butto dentro anche il colore lo mescolo alla bell'e meglio lasciando una scia di piccoli grumi e opto per piccole formine. Sbatto il tutto nelle formine a cazzuolate e il risultato è scontato: un bel mostro simpaticamente somigliante a mortadella andata a male:
Il profumo è da sbavo, il sapone sembra riuscito: ha scaldato a dovere e l'infame ha persino avuto il coraggio di andare in gel. Non si butta niente e si riciclerà in qualche modo dopo stagionatura.
venerdì 5 settembre 2014
Cocco mon amour...!!
Sapone Cocco 100%
Mezzo chilo di grassi
Mezzo chilo di grassi
Olio di cocco bio 500 g
fragranza Cocco savon (GC) 15 ml
un cucchiaino di farina d’avena
Oggi sapone a tutto cocco! Solo cocco negli ingredienti e solo cocco nella fragranza. Ne ho fatto pochino, mezzo chilo di grassi per un totale di 8 saponette, poiché di preferenza utilizzo cocco eco sostenibile (idem per il palma) ed è un po' più caro. E avrei dato fondo a tutte le mie scorte appena rimpinguate e addio sogni di gloria saponieri per un bel po'.
L'olio di cocco è un grasso saturo che produce un sapone dal forte potere lavante e che viene descritto come aggressivo se usato in quantità poiché tende a disseccare la pelle. Per questo motivo in questo sapone lo sconto soda è altissimo, addirittura del 20%; l'ho ulteriormente ingentilito utilizzando al posto dell'acqua del latte di cocco in lattina per renderlo più cremoso. Ho notato che viene spesso utilizzato fra gli ingredienti anche del sale fino che però in questo caso ho preferito omettere.
Apprendo dal gruppo Facebook "Il mio sapone" (la fonte della mia ricetta) che dovrebbe schiumare in modo abbondante e fantastico e io amo la schiuma. E dunque non potevo non buttarmici, proprio no.
Procedimento usuale: congelato il latte per almeno 24 ore, miscelato alla soda per creare la soluzione caustica e poi unito all'olio nel quale avevo già versato tutti gli additivi. La soluzione era di molto al di sotto della temperatura normalmente richiesta (intorno ai 30°) e ho scaldato l'olio fino a circa 49°. Poiché è la prima volta che lo faccio non ho idea se sia normale o possa andar bene e dovrò fare ricerche. Si è solidificato velocemente, giusto il tempo di versarlo negli stampini ed ha scaldato molto pur essendo poco coperto, raggiungendo la fase gel.
Il sapone è risultato esteticamente bello, bianco e lucido, già pronto per essere sformato dopo circa sei ore. Non vedo l'ora di poterlo usare!
Come fragranza ho usato la già collaudata "cocco savon" di Glamour Cosmetics, un cocco fruttato e delicato che personalmente apprezzo molto.
Il sapone è risultato esteticamente bello, bianco e lucido, già pronto per essere sformato dopo circa sei ore. Non vedo l'ora di poterlo usare!
Come fragranza ho usato la già collaudata "cocco savon" di Glamour Cosmetics, un cocco fruttato e delicato che personalmente apprezzo molto.
sabato 30 agosto 2014
Sapone Mojito al rum
Sapone Mojito al rum
Un chilo di grassi
Strutto 300 g
Olio di oliva 300 g
Olio di cocco 250 g
Olio di soia100 g
Olio di ricino 50 g
Rum 300 g ridotti a 150 g
Acqua demineraliz. 180 g
per liquidi totali 330 g
Un cucchiaio scarso di zucchero di canna
Soda caustica 140 g (sconto 6%)
acido citrico 20 g
soda per citrato 12 g
Nei grassi:
25 ml di fragranza Lime Savon di GC
5 ml di oe di menta
Un cucchiaio di avena colloidale
Al nastro:
Un cucchiaino di vaniglia in polvere
mezzo cucchiaino di titanio biossido
mezzo cucchiaino di mica neutra brillante
Mentre l'estate continua a giocare a nascondino io faccio un sapone serale al gusto di mojito, con tutte le note che lo compongono.
Rum (a buon mercato che quello buono si beve!) che ho ridotto a circa la metà per lasciar evaporare l'alcol in modo da non ammassare il sapone.
Zucchero di canna, che ho aggiunto al rum e all'acqua per la soluzione di soda.
Lime e menta per ricordarne il profumo.
Ho raffreddato la soluzione di acqua, rum e zucchero con tutto il contenitore in ghiacciaia per controllare meglio la temperatura una volta aggiunta la soda. Preparato la fase grassa con i profumi e unito il tutto a 42°. Poi ho sbiancato una piccola parte di pasta di sapone con il titanio biossido e poca mica brillante neutra, nel resto ho buttato la vaniglia più per colore e poesia che per il profumo.
Avrei voluto colorarlo ma la paura che gli zuccheri scurissero il sapone mi ha fatta desistere, in realtà non ha scurito tantissimo. Per richiamare i colori del mojito ho timbrato due stelline con le miche, piccola nota estiva di una giornata piovosa.
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zucchero di canna
lunedì 25 agosto 2014
Staring at the sea: canzoni dal mare - Playlist
Devotchka - All the Sand in the Sea
Iggy Pop - The Endles Sea
Oren Lavie - The Opposite Side Of the Sea
Jeff Buckely - Nightmares by the Sea
The Temper Trap - The Sea is Calling
Roberto Cacciapaglia - Wild Sea
Suede - By the sea
Radio Moscow - Deep Blue Sea
Emiliana Torrini - Sea People
Roxy Music - Sea Breezes
Husker Du - Standing By the Sea
Charles Trenet - La Mer
Ludovico Einaudi - Oltremare
David Sylvian - Waterfront
Ludovico Einaudi - Le Onde
Franco Battiato - Summer On A Solitary Beach
CocoRosie - The Sea is Calm
Whitesnake - Sailing Ships
Lucio Dalla - Caruso
Dirty Three - Sirena
Avion Travel - Abbassando
Nine Inch Nails - The Great Below
Rachel's - The Sirens
Peal Jam - Sirens
Roberto Vecchioni - Velasquez
Jane's Addiction - Ocean Size
Iggy Pop - The Endles Sea
Oren Lavie - The Opposite Side Of the Sea
Jeff Buckely - Nightmares by the Sea
The Temper Trap - The Sea is Calling
Roberto Cacciapaglia - Wild Sea
Suede - By the sea
Radio Moscow - Deep Blue Sea
Emiliana Torrini - Sea People
Roxy Music - Sea Breezes
Husker Du - Standing By the Sea
Charles Trenet - La Mer
Ludovico Einaudi - Oltremare
David Sylvian - Waterfront
Ludovico Einaudi - Le Onde
Franco Battiato - Summer On A Solitary Beach
CocoRosie - The Sea is Calm
Whitesnake - Sailing Ships
Lucio Dalla - Caruso
Dirty Three - Sirena
Avion Travel - Abbassando
Nine Inch Nails - The Great Below
Rachel's - The Sirens
Peal Jam - Sirens
Roberto Vecchioni - Velasquez
Jane's Addiction - Ocean Size
giovedì 21 agosto 2014
Sapone purificante argilla e rosmarino
Sapone purificante all'argilla e rosmarino
Un chilo di grassi
Un chilo di grassi
Olio extravergine di oliva: 700 g
Olio di cocco: 200 g
Olio di ricino: 50 g
burro di karitè 50 g
fragranza green clay (GC) 20 ml
o.e. di rosmarino 5 ml
un cucchiaino di farina d’avena
soda: 137 g (sconto 5%)
acido citrico 20 g
soda per citrato 12 g
al nastro:
argilla rosa: mezzo cucchiaio
argilla rosa: mezzo cucchiaio
Punto primo: Sono riuscita a far affogare uno dei termometri negli oli caldi. Ma ha continuato a fare stoicamente il suo dovere...bravo ragazzo!
Punto secondo: Mentre versavo il sapone nello stampo una parte m'è cascata sulla tovaglia; dopo vari e inutili tentativi di ributtarlo nello stampo con la spatola l'ho raccolto brutalmente con le mani guantate e lanciato dove doveva andare. Oh!
Punto terzo: Ho sporcato la cucina in ogni dove e mi ci vorranno eoni per riportarla agli antichi splendori...
Ma sono sopravvissuta e il sapone, primo tentativo di tentato swirl a tre colori, pure. Forse.
Per non impicciarmi e velocizzare i tempi dopo il nastro ho versato direttamente le essenze con la farina d'avena negli oli prima di unire la soluzione di soda caustica ad una temperatura delle due fasi di circa 41°.
E' un sapone all'argilla con velleità purificanti e dunque a colori naturali: un terzo tinto con argilla verde ventilata, un terzo con argilla rosa, un terzo rimasto com'era, cioè giallino per l'olio extravergine d'oliva ma la prossima volta c'aggiungo del caolino. Adoro le tinte naturali ed eleganti delle argille!
Il sapone swirlato coperto dalla pellicola, pronto per andare sotto coperta.
Profumato con l'ottima fragranza Green Clay di GC e con un piccola parte di olio essenziale di rosmarino ma non ho ecceduto con i profumi, voglio che questo sapone abbia un sentore fresco e delicato.
Non è lo swirl dei miei sogni, è strapieno di bollicine anche se ho sbattuto lo stampo per bene, l'ho tagliato prima del tempo (...) ma sono mediamente soddisfatta.
Non è lo swirl dei miei sogni, è strapieno di bollicine anche se ho sbattuto lo stampo per bene, l'ho tagliato prima del tempo (...) ma sono mediamente soddisfatta.
Tagliato...
mercoledì 13 agosto 2014
Dreaded Orange Spots: Incubi saponiferi d'agosto
Cosa fare se gli ingredienti scarseggiano, piove, si ha voglia di saponificare? Si rilavora il sapone!
E quindi tiro fuori da una scatola di cartone dimenticata un sapone fallimentare uscito malissimo fatto lo scorso anno: mi ero dimenticata di aggiungere un olio, il colore è risultato grigiastro, la fragranza era non adatta...insomma, un sapomostro in piena regola.
E trovo una brutta sorpresa: le Temute Macchie Arancioni!! L'incubo di ogni saponaio, dovuto all'irrancidimento degli oli, che si presenta con vari stadi di gravità accompagnato dalla scomparsa del profumo con eventuale cattivo odore, il sapone suda, diventa giallastro, si presenta infine a macchie giallo arancio cedevoli al tatto. Il mio non ha cattivi odori e solo una fetta ha una delle temute macchie, la situazione non è ancora tragica! Gli esperti mi consigliano di non buttare il sapone ma di togliere le parti danneggiate ed usarlo alla velocità della luce.
Ne ho sentito parlare ma parto comunque alla ricerca delle cause per rinfrescarmi la memoria: leggo che dipende dal tipo di catena dei grassi usati (ad esempio i saturi dovrebbero essere più resistenti all'irrancidimento), dalla temperatura che nuoce se troppo elevata, dalla troppa luce, dall'umidità elevata. Da alcuni additivi (ad esempio oli essenziali di agrumi che si deteriorano facilmente e andrebbero conservati in frigo).
I saponi vanno conservati il più possibile al fresco, al buio e all'asciutto, sempre. Ed è bene aggiungere oleoresina di rosmarino oppure un chelante e scopro che quello utilizzato da me, il citrato di sodio, è il meno efficace. Andrebbero di norma utilizzati sempre ingredienti nuovi e freschi.
Spero che il ripasso possa servirmi ad evitare il più possibile che il problema, che pare molto comune, possa ripresentarsi.
domenica 10 agosto 2014
Go and catch a falling star...
Il senso di guardare il cielo estate dopo estate, cercare una scia per esprimere un desiderio,
non beccarne mezza.
E avere milioni di desideri nel cassetto che aspettano solo una stellina.
Go and catch a falling star, Get with child a mandrake root, Tell me where all past years are, Or who cleft the devil's foot, Teach me to hear mermaids singing, Or to keep off envy's stinging, And find What wind Serves to advance an honest mind.
(Song - John Donne)
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venerdì 8 agosto 2014
Sapone da bucato alla lanolina
Sapone da bucato alla lanolina
Un chilo di grassi
Olio d'oliva 700 g
Olio di palma 200 g
Lanolina anidra 100 g
Acqua demineral. 300 g
soda caustica 129 g (sconto 1%)
Al nastro
Olio essenziale di tea tree 5 ml
Semplicissima ricetta per ottenere un sapone da bucato adatto al lavaggio dei delicati presa dal libro "il tuo sapone naturale" di Garzena e Tadiello. E' un sapone essenziale, si può fare con tutto olio d'oliva oppure sostituendo il palma con lo strutto, variando ovviamente la quantità di soda necessaria.
Ho utilizzato finalmente la lanolina anidra che giaceva fra le materie prime cosmetiche, acquistata con l'intenzione di farne una cold cream protettiva ed emolliente per le mani ma che non mi sono mai sentita di usare per via dell'odore decisamente "bestiale" e dopo aver scoperto che è potenzialmente allergizzante. E' estremamente emolliente e idrorepellente, una manna per la pelle e una calamità quando si tratta di lavarla via dagli utensili...
Come profumazione ho usato dell'olio essenziale di tea tree e dell'olio essenziale di lavandino acquistato alla fiera dei fiori di Genova qualche anno fa, dal profumo aspro e fortissimo. Sono entrambi balsamici e antisettici e spero possano coprire almeno in parte l'odore di pecora della lanolina, che per il momento è ancora forte.
Cuori di latte e cacao
Cuori di latte e cioccolato
Un chilo di grassi
Strutto: 250 g
Olio di oliva: 250 g
Olio di cocco: 250 g
Olio di riso: 50 g
Olio di ricino: 30 g
Burro di cacao: 20 g
burro di karitè 100 g
Latte di capra congelato: 330 g
soda: 138,3 g (sconto 6%)
acido citrico 20 g
soda 12 g
al nastro:
olio di riso 50 g
due cucchiai abbondanti di cacao amaro
fragranza galak (vernile) 25 g
fragranza vanillina (GC) 5 g
I cuori avrei dovuto farli alla lavanda ma all'ultimo minuto, ispirata da un video sul tubo, ho cambiato idea e ho pensato a qualche golosità.
Il cacao è un ottimo antiossidante ed è ricco di sali minerali, dovrebbe anche addolcire il sapone e renderlo più delicato. Avevo ancora qualche rimanenza di un buon burro di cacao integrale bio, profumatissimo, che naturalmente è finito nel sapone. E poi il latte di capra, che rende il sapone cremosissimo e che avevo preventivamente congelato in previsione di farne sapone. Questa volta mi sono organizzata versandolo in sacchetti per fare il ghiaccio, dopo averlo preventivamente pesato. Soluzione comodissima.
Il cacao è un ottimo antiossidante ed è ricco di sali minerali, dovrebbe anche addolcire il sapone e renderlo più delicato. Avevo ancora qualche rimanenza di un buon burro di cacao integrale bio, profumatissimo, che naturalmente è finito nel sapone. E poi il latte di capra, che rende il sapone cremosissimo e che avevo preventivamente congelato in previsione di farne sapone. Questa volta mi sono organizzata versandolo in sacchetti per fare il ghiaccio, dopo averlo preventivamente pesato. Soluzione comodissima.
Ho pesato e scaldato i grassi fino a scioglimento, ho preparato il cacao con l'olio di riso da aggiungere al nastro e la fragranza con la farina d'avena. Poi mi sono dedicata alla soluzione di latte e soda.
Normalmente faccio l'opposto (prima la soda, poi il resto per darle modo di raffreddarsi) ma memore delle esperienze precedenti con il latte sapevo che sarebbe stata quasi a temperatura. Ho unito le due fasi a meno di 45°, raggiunto il nastro, unito l'olio di riso e cacao e la fragranza e versato negli stampi a cuore.
All'ultimo momento mi sono incasinata perché ho voluto versare la pasta di sapone avanzata in stampini da cioccolatini per poterli usare in seguito come decorazione. Gli stampini non erano a portata di mano e la pasta che non aspetta nessuno era già semisolida. Damn! Pianificare sempre il lavoro! E predicare bene e razzolare male.
L'unica fragranza a mia disposizione che sapesse di cioccolato era la galak di vernile, il cui sentore sintetico non mi ha mai convinta e non l'ho mai usata nelle creme. Talmente poco convinta che l'ho mischiata a un po' di fragranza vanillina di GC e anche se non la sento forte come avrei voluto è meglio di quel che pensassi. L'aspetto e il profumo dei saponi dal vivo sono così cioccolatosi che vien voglia di azzannarli!
Tre cuori purtroppo sono andati persi poichè nonostante li abbia messi in un posto che mi sembrava sicuro qualcuno è riuscito a calpestarli. Fortunatamente del sapone non si butta niente e ho già in mente un progetto per riciclarli.
Tre cuori purtroppo sono andati persi poichè nonostante li abbia messi in un posto che mi sembrava sicuro qualcuno è riuscito a calpestarli. Fortunatamente del sapone non si butta niente e ho già in mente un progetto per riciclarli.
cioccolatini, cuori e quadrifogli...
giovedì 7 agosto 2014
Gufetti al miele
Gufetti al miele
Un chilo di grassi
200 grammi di olio di cocco
650 grammi di olio di oliva
50 grammi di olio di mandorle dolci
50 grammi di karitè
30 grammi di ricino
20 grammi di cera d’api
350 g di acqua demineralizzata.
136,5 g di soda caustica (sconto 6%)
2 cucchiai abbondanti di miele mille fiori
acido citrico 20 g
soda per citrato 12 g
Al nastro
un cucchiaio di farina d’avena
un cucchiaino di mica brillante neutra
25 g di fragranza miele (vernile)
Impazza la moda dei gufi in tutte le salse e qui non si fa eccezione. La saponata ha trovato posto anche per qualche cupcake, modaiolo anch'esso.
La mia esperienza col miele, ingrediente zuccherino e dunque "rischioso", si è sempre limitata a qualche cucchiaino al nastro, qui ho voluto abbondare e fare un sapone al miele propriamente detto, complice anche la profumazione. Ho voluto provare ad aggiungerlo alla soluzione caustica, con la bacinella immersa in acqua raffreddata in via precauzionale da cubetti di ghiaccio, in modo da tenere sotto controllo la temperatura.
Ho sperimentato per la prima volta un aumento del liquido, in effetti la pasta si è mantenuta fluida e l'ho agevolmente versata negli stampini ma mi è risultato difficile vedere il nastro...speriamo bene.
Il sapone ha scaldato bene e raggiunto la fase gel, stamattina i saponi erano già pronti per essere sformati ed è la prima cosa che ho fatto alle 6, dopo il paio di caffè abituali. Fare il sapone insegna la pazienza ma è una lezione che non ho ancora appreso benissimo...
Il colore dato dal miele è bellissimo, sono curiosa di vedere come risulterà dopo la stagionatura, il profumo invece è piacevole ma molto lieve, temo per la persistenza nel tempo. Vedremo.
mercoledì 6 agosto 2014
Frescosapone alla menta e litsea citrata
Frescosapone alla menta e litsea citrata
Un chilo di grassi
Un chilo di grassi
olio di oliva 400
olio di riso 100 g
burro di karitè 200
olio di cocco alimentare bio 200 g
olio di ricino 50 g
soda (sconto 8%) 130,8
acqua 300 g
acido citrico 12 g
soda 20 g
Al nastro:
olio di avocado bio 50 g
mica verde un cucchiaino
oe di menta 9 ml
oe litsea cubeba 10 ml
oe lemongrass 3 ml
panoramica degli ingredienti
Ieri, presa dal sacro furore saponifero e non completamente soddisfatta dagli esiti del sapone alla rosa, mi sono data alla produzione di un sapone che nelle intenzioni dovrebbe richiamare l'estate. Perché è estate, anche se sembra autunno. E dunque, profumo di menta con le note citrate della litsea cubeba e del lemongrass...profumo da sbavo, spero sia persistente. E formine fiocco di neve che ricordano il freddo. Ho scelto di colorarli di verde, ma col senno di poi avrei dovuto farli azzurri. Sarà per la prossima volta.
Il sapone messo al caldo
Il procedimento è il solito: unite le due fasi a 45°, raggiunto il nastro, versati negli stampini e messi a nanna per 24 ore. Sono andati in gel.
Li ho sformati e c'è già un accenno di soap ash. Accidentaccio, con gli stampini al silicone capita spesso...dovrò decidermi ad indagare. Attendo pazientemente la stagionatura per poterli testare.
Saponi sformati pronti per la stagionatura
La produzione di ieri al completo
martedì 5 agosto 2014
Sapone alla rosa rossa
Sapone doccia profumato alla rosa rossa
Un chilo di grassi
Olio di oliva 600 g
olio di riso 200 g
burro chiarificato 100 g
olio di ricino 50
acqua demineralizzata 300 g
soda 126 g (sconto 7%)
soda per citrato 12 gr
acido citrico 20
al nastro:
50 g di olio d'oliva
mica rosa un cucchiaino
mica perlescente bianca un cucchiaino
ossido rosa un cucchiaino
fragranza rosa rossa (GC) 30 ml
avena colloidale un cucchiaino
Pronti via!! Mattinata dedicata al sapone, la postazione è pronta con tutto il necessario, un po' d'emozione poiché è davvero da molto tempo che non saponifico, mi sento impacciata. Proprio per questo decido di mettermi all'opera con una ricetta semplice e collaudata presa dal libro "I tuoi saponi naturali" di Tadiello e Garzena, la 2.18, leggermente modificata da me.
Semplice, a prova di idiota, ma commetto il primo errore. Nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere un sapone bicolore bianco e rosa, ma stempero il rosa in tutto l'olio del nastro.
Non voglio complicarmi la vita e sarà un monocolore che se trovo il tempo decorerò in seguito e sarebbe stata poca cosa se i due termometri provati e riprovati in anticipo e con le pile cariche non mi avessero mollata sul più bello. Entrambi.
Piccoli attimi di panico, non posso fare un tutto a freddo perché ho già scaldato gli oli...e poi l'illuminazione, mi ricordo di un vecchio termometro per carni dell'Ikea e incredibilmente ricordo anche dove l'ho infilato!! Funziona, sono salva.Unisco le due fasi a 45° fino al nastro, colo nello stampo, cospargo di brillantini, metto a nanna il nuovo nato sotto copertina per 24 ore e incrocio le dita.
Piccola menzione per lo stampo: è un contenitore in legno per prosciutti a cui è stata segata l'estremità, foderato con carta da forno, che ho usato per la prima volta. Contiene comodamente un kilo di sapone, spero di non avere problemi a sformare il sapone.
Aggiornamento del giorno dopo: Il sapone ha scaldato tantissimo ed è andato in gel, ad un certo punto l'ho scoperto per paura che prendesse troppo caldo. Lo stampo è fantastico, nonostante sia rimasto molto morbido sono riuscita a toglierlo senza danni ma il taglio è stato faticoso per via della consistenza, sembra plastilina e forse sarebbe stato meglio aspettare ancora un po'. Ha sudato glicerina, non dovrebbe essere un problema e l'ho asciugata con del panno carta.
Ho chiesto lumi al gruppo Facebook de "Il tuo sapone", una vera miniera d'oro d'informazioni e una mano santa per le novelline come me, circa la consistenza.
Questo il responso: Troppo olio di riso, il sapone resterà sempre un po' morbido e sarà da usare velocemente pena il rischio di irrancidimento, ma l'olio di riso regala una schiuma morbidissima e sarà una vera coccola sotto la doccia. Ora non mi resta che aspettare pazientemente la stagionatura e verificare con mano.
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