sabato 30 agosto 2014

Sapone Mojito al rum

Sapone Mojito al rum

Un chilo di grassi

Strutto 300 g
Olio di oliva 300 g
Olio di cocco 250 g
Olio di soia100 g
Olio di ricino 50 g

Rum 300 g ridotti a 150 g
Acqua demineraliz. 180 g
per liquidi totali 330 g
Un cucchiaio scarso di zucchero di canna

Soda caustica 140 g (sconto 6%)

acido citrico 20 g
soda per citrato 12 g

Nei grassi:
25 ml di fragranza Lime Savon di GC
5 ml di oe di menta
Un cucchiaio di avena colloidale

Al nastro:
Un cucchiaino di vaniglia in polvere
mezzo cucchiaino di titanio biossido
mezzo cucchiaino di mica neutra brillante




Mentre l'estate continua a giocare a nascondino io faccio un sapone serale al gusto di mojito, con tutte le note che lo compongono. 
Rum (a buon mercato che quello buono si beve!) che ho ridotto a circa la metà per lasciar evaporare l'alcol in modo da non ammassare il sapone.
Zucchero di canna, che ho aggiunto al rum e all'acqua per la soluzione di soda.
Lime e menta per ricordarne il profumo.
Ho raffreddato la soluzione di acqua, rum e zucchero con tutto il contenitore in ghiacciaia per controllare meglio la temperatura una volta aggiunta la soda. Preparato la fase grassa con i profumi e unito il tutto a 42°. Poi ho sbiancato una piccola parte di pasta di sapone con il titanio biossido e poca mica brillante neutra, nel resto ho buttato la vaniglia più per colore e poesia che per il profumo.
Avrei voluto colorarlo ma la paura che gli zuccheri scurissero il sapone mi ha fatta desistere, in realtà non ha scurito tantissimo. Per richiamare i colori del mojito ho timbrato due stelline con le miche, piccola nota estiva di una giornata piovosa.


giovedì 21 agosto 2014

Sapone purificante argilla e rosmarino

Sapone purificante all'argilla e rosmarino

Un chilo di grassi

Olio extravergine di oliva: 700 g 
Olio di cocco: 200 g 
Olio di ricino: 50 g 
burro di karitè 50 g


fragranza green clay (GC) 20 ml
o.e. di rosmarino  5 ml
un cucchiaino di farina d’avena

Acqua dem. : 330 g
soda: 137 g (sconto 5%) 

acido citrico 20 g
soda per citrato 12 g

al nastro:
argilla rosa: mezzo cucchiaio
argilla verde: mezzo cucchiaio




Punto primo: Sono riuscita a far affogare uno dei termometri negli oli caldi. Ma ha continuato a fare stoicamente il suo dovere...bravo ragazzo!

Punto secondo: Mentre versavo il sapone nello stampo una parte m'è cascata sulla tovaglia; dopo vari e inutili tentativi di ributtarlo nello stampo con la spatola l'ho raccolto brutalmente con le mani guantate e lanciato dove doveva andare. Oh!

Punto terzo: Ho sporcato la cucina in ogni dove e mi ci vorranno eoni per riportarla agli antichi splendori...

Ma sono sopravvissuta e il sapone, primo tentativo di tentato swirl a tre colori, pure. Forse. 

Per non impicciarmi e velocizzare i tempi dopo il nastro ho versato direttamente le essenze con la farina d'avena negli oli prima di unire la soluzione di soda caustica ad una temperatura delle due fasi di circa 41°. 
E' un sapone all'argilla con velleità purificanti e dunque a colori naturali: un terzo tinto con argilla verde ventilata, un terzo con argilla rosa, un terzo rimasto com'era, cioè giallino per l'olio extravergine d'oliva ma la prossima volta c'aggiungo del caolino. Adoro le tinte naturali ed eleganti delle argille! 


Il sapone swirlato coperto dalla pellicola, pronto per andare sotto coperta.

Profumato con l'ottima fragranza Green Clay di GC e con un piccola parte di olio essenziale di rosmarino ma non ho ecceduto con i profumi, voglio che questo sapone abbia un sentore fresco e delicato.
Non è lo swirl dei miei sogni, è strapieno di bollicine anche se ho sbattuto lo stampo per bene, l'ho tagliato prima del tempo (...) ma sono mediamente soddisfatta. 


Tagliato...


...e timbrato!



mercoledì 13 agosto 2014

Dreaded Orange Spots: Incubi saponiferi d'agosto



Cosa fare se gli ingredienti scarseggiano, piove, si ha voglia di saponificare? Si rilavora il sapone!

E quindi tiro fuori da una scatola di cartone dimenticata un sapone fallimentare uscito malissimo fatto lo scorso anno: mi ero dimenticata di aggiungere un olio, il colore è risultato grigiastro, la fragranza era non adatta...insomma, un sapomostro in piena regola.
E trovo una brutta sorpresa: le Temute Macchie Arancioni!! L'incubo di ogni saponaio, dovuto all'irrancidimento degli oli, che si presenta con vari stadi di gravità accompagnato dalla scomparsa del profumo con eventuale cattivo odore, il sapone suda, diventa giallastro, si presenta infine a macchie giallo arancio cedevoli al tatto.  Il mio non ha cattivi odori e solo una fetta ha una delle temute macchie, la situazione non è ancora tragica! Gli esperti mi consigliano di non buttare il sapone ma di togliere le parti danneggiate ed usarlo alla velocità della luce.

Ne ho sentito parlare ma parto comunque alla ricerca delle cause per rinfrescarmi la memoria: leggo che dipende dal tipo di catena dei grassi usati (ad esempio i saturi dovrebbero essere più resistenti all'irrancidimento), dalla temperatura che nuoce se troppo elevata, dalla troppa luce, dall'umidità elevata.  Da alcuni additivi (ad esempio oli essenziali di agrumi che si deteriorano facilmente e andrebbero conservati in frigo).
I saponi vanno conservati il più possibile al fresco, al buio e all'asciutto, sempre. Ed è bene aggiungere oleoresina di rosmarino oppure un chelante e scopro che quello utilizzato da me, il citrato di sodio, è il meno efficace. Andrebbero di norma utilizzati sempre ingredienti nuovi e freschi.

Spero che il ripasso possa servirmi ad evitare il più possibile che il problema, che pare molto comune, possa ripresentarsi.


domenica 10 agosto 2014

Go and catch a falling star...

Il senso di guardare il cielo estate dopo estate, cercare una scia per esprimere un desiderio, 
non beccarne mezza. 
E avere milioni di desideri nel cassetto che aspettano solo una stellina.



Go and catch a falling star, Get with child a mandrake root, Tell me where all past years are, Or who cleft the devil's foot, Teach me to hear mermaids singing, Or to keep off envy's stinging, And find What wind Serves to advance an honest mind.
(Song - John Donne)

venerdì 8 agosto 2014

Sapone da bucato alla lanolina

Sapone da bucato alla lanolina

Un chilo di grassi

Olio d'oliva 700 g
Olio di palma 200 g
Lanolina anidra 100 g

Acqua demineral. 300 g
soda caustica 129 g (sconto 1%)

Al nastro

Olio essenziale di tea tree 5 ml
Olio essenziale di lavandino 15 ml



Semplicissima ricetta per ottenere un sapone da bucato adatto al lavaggio dei delicati presa dal libro "il tuo sapone naturale" di Garzena e Tadiello. E' un sapone essenziale, si può fare con tutto olio d'oliva oppure sostituendo il palma con lo strutto, variando ovviamente la quantità di soda necessaria.

Ho utilizzato finalmente la lanolina anidra che giaceva fra le materie prime cosmetiche, acquistata con l'intenzione di farne una cold cream protettiva ed emolliente per le mani ma che non mi sono mai sentita di usare per via dell'odore decisamente "bestiale" e dopo aver scoperto che è potenzialmente allergizzante. E' estremamente emolliente e idrorepellente, una manna per la pelle e una calamità quando si tratta di lavarla via dagli utensili...

Come profumazione ho usato dell'olio essenziale di tea tree e dell'olio essenziale di lavandino acquistato alla fiera dei fiori di Genova qualche anno fa, dal profumo aspro e fortissimo. Sono entrambi balsamici e antisettici e spero possano coprire almeno in parte l'odore di pecora della lanolina, che per il momento è ancora forte.



Cuori di latte e cacao

Cuori di latte e cioccolato

Un chilo di grassi

Strutto: 250 g 
Olio di oliva: 250 g 
Olio di cocco: 250 g 
Olio di riso: 50 g 
Olio di ricino: 30 g 
Burro di cacao: 20 g 
burro di karitè 100 g

Latte di capra congelato: 330 g
soda: 138,3 g (sconto 6%) 

acido citrico 20 g
soda 12 g

al nastro:
olio di riso 50 g
due cucchiai abbondanti di cacao amaro

fragranza galak (vernile) 25 g
fragranza vanillina (GC) 5 g
un cucchiaino di farina d’avena





I cuori avrei dovuto farli alla lavanda ma all'ultimo minuto, ispirata da un video sul tubo, ho cambiato idea e ho pensato a qualche golosità. 
Il cacao è un ottimo antiossidante ed è ricco di sali minerali, dovrebbe anche addolcire il sapone e renderlo più delicato. Avevo ancora qualche rimanenza di un buon burro di cacao integrale bio, profumatissimo, che naturalmente è finito nel sapone.  E poi il latte di capra, che rende il sapone cremosissimo e che avevo preventivamente congelato in previsione di farne sapone. Questa volta mi sono organizzata versandolo in sacchetti per fare il ghiaccio, dopo averlo preventivamente pesato. Soluzione comodissima.

Ho pesato e scaldato i grassi fino a scioglimento, ho preparato il cacao con l'olio di riso da aggiungere al nastro e la fragranza con la farina d'avena. Poi mi sono dedicata alla soluzione di latte e soda.
Normalmente faccio l'opposto (prima la soda, poi il resto per darle modo di raffreddarsi) ma memore delle esperienze precedenti con il latte sapevo che sarebbe stata quasi a temperatura. Ho unito le due fasi a meno di 45°, raggiunto il nastro, unito l'olio di riso e cacao e la fragranza e versato negli stampi a cuore. 

All'ultimo momento mi sono incasinata perché ho voluto versare la pasta di sapone avanzata in stampini da cioccolatini per poterli usare in seguito come decorazione. Gli stampini non erano a portata di mano e la pasta che non aspetta nessuno era già semisolida. Damn! Pianificare sempre il lavoro! E predicare bene e razzolare male. 

L'unica fragranza a mia disposizione che sapesse di cioccolato era la galak di vernile, il cui sentore sintetico non mi ha mai convinta e non l'ho mai usata nelle creme. Talmente poco convinta che l'ho mischiata a un po' di fragranza vanillina di GC e anche se non la sento forte come avrei voluto è meglio di quel che pensassi. L'aspetto e il profumo dei saponi dal vivo sono così cioccolatosi che vien voglia di azzannarli!

Tre cuori purtroppo sono andati persi poichè nonostante li abbia messi in un posto che mi sembrava sicuro qualcuno è riuscito a calpestarli. Fortunatamente del sapone non si butta niente e ho già in mente un progetto per riciclarli.




cioccolatini, cuori e quadrifogli...


giovedì 7 agosto 2014

Gufetti al miele

Gufetti al miele

Un chilo di grassi

200 grammi di olio di cocco 
650 grammi di olio di oliva 
50 grammi di olio di mandorle dolci 
50 grammi di karitè
30 grammi di ricino
20 grammi di cera d’api

350 g di acqua demineralizzata.
136,5 g di soda caustica  (sconto 6%)
2 cucchiai abbondanti di miele mille fiori 

acido citrico 20 g
soda per citrato 12 g

Al nastro

un cucchiaio di farina d’avena
un cucchiaino di mica brillante neutra
25 g di fragranza miele (vernile)




Impazza la moda dei gufi in tutte le salse e qui non si fa eccezione. La saponata ha trovato posto anche per qualche cupcake, modaiolo anch'esso. 

La mia esperienza col miele, ingrediente zuccherino e dunque "rischioso", si è sempre limitata a qualche cucchiaino al nastro, qui ho voluto abbondare e fare un sapone al miele propriamente detto, complice anche la profumazione. Ho voluto provare ad aggiungerlo alla soluzione caustica, con la bacinella immersa in acqua raffreddata in via precauzionale da cubetti di ghiaccio, in modo da tenere sotto controllo la temperatura.
Ho sperimentato per la prima volta un aumento del liquido, in effetti la pasta si è mantenuta fluida e l'ho agevolmente versata negli stampini ma mi è risultato difficile vedere il nastro...speriamo bene.
Il sapone ha scaldato bene e raggiunto la fase gel, stamattina i saponi erano già pronti per essere sformati ed è la prima cosa che ho fatto alle 6, dopo il paio di caffè abituali. Fare il sapone insegna la pazienza ma è una lezione che non ho ancora appreso benissimo...

Il colore dato dal miele è bellissimo, sono curiosa di vedere come risulterà dopo la stagionatura, il profumo invece è piacevole ma molto lieve, temo per la persistenza nel tempo. Vedremo.



mercoledì 6 agosto 2014

Frescosapone alla menta e litsea citrata

Frescosapone alla menta e litsea citrata

Un chilo di grassi

olio di oliva 400
olio di riso 100 g
burro di karitè 200
olio di cocco alimentare bio 200 g
olio di ricino 50 g

soda (sconto 8%) 130,8
acqua 300 g

acido citrico 12 g
soda 20 g

Al nastro:
olio di avocado bio 50 g
mica verde un cucchiaino

oe di menta 9 ml
oe litsea cubeba 10 ml
oe lemongrass 3 ml

panoramica degli ingredienti

Ieri, presa dal sacro furore saponifero e non completamente soddisfatta dagli esiti del sapone alla rosa, mi sono data alla produzione di un sapone che nelle intenzioni dovrebbe richiamare l'estate. Perché è estate, anche se sembra autunno. E dunque, profumo di menta con le note citrate della litsea cubeba e del lemongrass...profumo da sbavo, spero sia persistente. E formine fiocco di neve che ricordano il freddo. Ho scelto di colorarli di verde, ma col senno di poi avrei dovuto farli azzurri. Sarà per la prossima volta.

Il sapone messo al caldo

Il procedimento è il solito: unite le due fasi a 45°, raggiunto il nastro, versati negli stampini e messi a nanna per 24 ore. Sono andati in gel.
Li ho sformati e c'è già un accenno di soap ash. Accidentaccio, con gli stampini al silicone capita spesso...dovrò decidermi ad indagare. Attendo pazientemente la stagionatura per poterli testare.

Saponi sformati pronti per la stagionatura


La produzione di ieri al completo








martedì 5 agosto 2014

Sapone alla rosa rossa

Sapone doccia profumato alla rosa rossa 

Un chilo di grassi

Olio di oliva 600 g
olio di riso 200 g
burro chiarificato 100 g
olio di ricino 50

acqua demineralizzata 300 g
soda 126 g (sconto 7%)

soda per citrato 12 gr
acido citrico 20

al nastro:

50 g di olio d'oliva
mica rosa un cucchiaino
mica perlescente bianca un cucchiaino
ossido rosa un cucchiaino

fragranza rosa rossa (GC) 30 ml
avena colloidale un cucchiaino



Pronti via!! Mattinata dedicata al sapone, la postazione è pronta con tutto il necessario, un po' d'emozione poiché è davvero da molto tempo che non saponifico, mi sento impacciata. Proprio per questo decido di mettermi all'opera con una ricetta semplice e collaudata presa dal libro "I tuoi saponi naturali" di Tadiello e Garzena, la 2.18, leggermente modificata da me.

Semplice, a prova di idiota, ma commetto il primo errore. Nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere un sapone bicolore bianco e rosa, ma stempero il rosa in tutto l'olio del nastro. 
Non voglio complicarmi la vita e sarà un monocolore che se trovo il tempo decorerò in seguito e sarebbe stata poca cosa se i due termometri provati e riprovati in anticipo e con le pile cariche non mi avessero mollata sul più bello. Entrambi.
Piccoli attimi di panico, non posso fare un tutto a freddo perché ho già scaldato gli oli...e poi l'illuminazione, mi ricordo di un vecchio termometro per carni dell'Ikea e incredibilmente ricordo anche dove l'ho infilato!! Funziona, sono salva.

Unisco le due fasi a 45° fino al nastro, colo nello stampo, cospargo di brillantini, metto a nanna il nuovo nato sotto copertina per 24 ore e incrocio le dita.




Piccola menzione per lo stampo: è un contenitore in legno per prosciutti a cui è stata segata l'estremità, foderato con carta da forno, che ho usato per la prima volta. Contiene comodamente un kilo di sapone, spero di non avere problemi a sformare il sapone.

Aggiornamento del giorno dopo: Il sapone ha scaldato tantissimo ed è andato in gel, ad un certo punto l'ho scoperto per paura che prendesse troppo caldo. Lo stampo è fantastico, nonostante sia rimasto molto morbido sono riuscita a toglierlo senza danni ma il taglio è stato faticoso per via della consistenza, sembra plastilina e forse sarebbe stato meglio aspettare ancora un po'. Ha sudato glicerina, non dovrebbe essere un problema e l'ho asciugata con del panno carta.

Ho chiesto lumi al gruppo Facebook de "Il tuo sapone",  una vera miniera d'oro d'informazioni e una mano santa per le novelline come me, circa la consistenza. 
Questo il responso: Troppo olio di riso, il sapone resterà sempre un po' morbido e sarà da usare velocemente pena il rischio di irrancidimento, ma l'olio di riso regala una schiuma morbidissima e sarà una vera coccola sotto la doccia. Ora non mi resta che aspettare pazientemente la stagionatura e verificare con mano.