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Fra le pagine ingiallite di questo libro usato ho trovato ad un certo punto Diane Arbus, la fotografia e l'insondabile mistero delle relazioni umane.
Due uomini, opposti e complementari in ogni minimo aspetto - personale, umano, caratteriale, professionale - si sono rincorsi, uccisi, amati, feriti, respinti, consolati, invidiati, sfidati, riconciliati e specchiati l'uno nell'altro per 25 anni e oltre, anche dopo la morte dell'uno fino al decesso dell'altro. Una collisione e un'esplosione di pianeti distanti di ghiaccio e fuoco che, ne sono sicura, è da qualche parte a rincorrersi armata di coltelli e a sfiorarsi le mani. A provare alla sbarra i passi di una danza infinita, in bianco e nero, l'uno di fronte all'altro.
Vittima? Carnefice? Chi?
Diane, ti amo e ti amerò sempre.
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