giovedì 22 agosto 2024

Ferragosto con Ari e i beni FAI

Ogni anno il 15 di agosto si ripropone l'annosa questione di come e dove passare questa festa comandata. Che poi niente vieta di starsene a casa e rinunciando a code chilometriche, folla e altri fastidiosi eventi, e difatti avevo programmato di fare una cosa semplice e in famiglia a casa dei miei, ma poi girovagando in rete mi è cascato l'occhio su uno degli eventi del FAI: un picnic con visita guidata al Monastero di Torba. E complice la mia tessera rinnovata mi sono detta: perchè no? E mi son portata dietro la mia recalcitrante figlia minore, che a dir la verità è stata fin troppo accomodante vista la mia tendenza a strafare.

Partiamo con largo anticipo, ma in realtà non trovo traffico e visto che l'evento guidato era previsto per le dieci e mezza ne approfittiamo per fare colazione ed esplorare i dintorni. C'è un sito archeologico nel comune vicino di Castelseprio, ma apre nel pomeriggio. Decidiamo di tornare più tardi.

MONASTERO DI TORBA 

Come tutti i beni FAI il posto è curatissimo, ben tenuto e molto bello.

La visita come sempre è stata ben condotta ed esaustiva, completa di piccoli aneddoti e curiosità. Il sito è antichissimo e ha visto passare sopra di sé secoli di storia importante e io trovo sempre incredibile la resistenza al trascorrere degli anni di certi luoghi. La torre soprattutto porta i segni delle varie vicissitudini storiche e dei vari avvicendamenti e cambi di proprietà.
Al termine della visita ci siamo sedute sul pratone di fronte alla torre e abbiamo gustato il nostro picnic. La zona è immersa nel verde ed essendo un evento su prenotazione è tutto molto tranquillo. La giornata non è bellissima, il cielo è coperto, ma questo ci risparmia un po' dal caldo.
Stiamo sdraiate per un po' sul prato a goderci l'arietta e a rilassarci e poi decidiamo di saltare la visita dei siti archeologici in loco.
Ari non è molto in forma, io volevo vedere Villa Panza da un sacco di tempo, cambiamo i piani per la giornata.
Scambio due chiacchiere con la guida del monastero di Torba, gentilissima, e lei ci consiglia anche una visita ad un altro bene FAI, Casa Macchi, e quindi il pomeriggio è presto disegnato. Ci mettiamo in macchina e con calma raggiungiamo le nostre destinazioni.






VILLA PANZA

E in uno dei miei colpi di coda siamo arrivate qui.
Un colpo al cuore di bellezza. ❣️
Villa Panza, nel cuore di Varese, è bella da mozzare il fiato, tanto bella che ad un certo punto Ari si è messa a ballare in uno dei suoi saloni. Come ogni bene FAI tutto è estremamente curato, con guide che nei vari punti ci danno indicazioni e ci spiegano brevemente cosa stiamo vedendo.
E' un sito un po' particolare, unico nel suo genere: ad un certo punto della sua storia la villa settecentesca è stata trasformata in un mostra permanente d'arte moderna, con gli spazi ai piani superiori che presentano particolarissime opere di luci e colori, che sono proprio parte di queste opere. Se quello che ci si aspetta da villa Panza è un'opulenza di arredi e lusso inevitabile arriverà la delusione.
Ma io sono da sempre un'appassionata di ogni forma d'arte e ho una figlia iscritta al liceo artistico, ci siamo approcciate alle opere con la mente aperta e un'insaziabile curiosità e il personale, forse nel vederci così prese, si è dilungato molto a spiegarci come è nato tutto questo. Notevole e affascinante lo studio cromatico del corridoio!
Il bellissimo giardino all'italiana, curatissimo e arricchito da fontane e da un giardino delle ninfee, completa il quadro. Ce lo siamo gustato con calma in tutto il suo perimetro.
Da ultimo ma non poco importante, c'è un parcheggio interno che è gratuito per i soci FAI, nella zona le strade sono strette e questo ci ha agevolato non poco.
Io e Ari abbiamo deciso che torneremo, incuriosite di sapere quale sarà la resa luminosa con il cielo terso di alcune opere presenti.
Non metterò troppe foto: è da vivere.








CASA MACCHI

L’incanto senza tempo di Casa Macchi. ❣️
La casa è stata donata interamente al FAI nel 2015 dall'ultima erede, Maria Luisa Macchi, con la clausola di lasciarla esattamente com'era, congelata nel tempo.
Lei, Maria Luisa, dopo aver lasciato la casa in cui aveva vissuto con i genitori, scelse poi finalmente di lasciare questo nido estremamente riservato e di girare il mondo, forte di ben due eredità. Non si è mai sposata e non ha mai avuto figli.
E il FAI, con un importante opera di ristrutturazione, ha lasciato davvero tutto com'era...è come se i Macchi, famiglia molto particolare, non se ne fossero mai andati. I vecchi centrini, le tovaglie rammendate, i piatti sbeccati, gli oggetti personali, le foto, i corredi e i vestiti negli armadi, le carte sulle scrivanie, i giornali sparsi in giro...è come se nessuno avesse mai lasciato la dimora e i proprietari, fuori dal tempo come hanno sempre vissuto, fossero ancora lì. Ci si aspetta che ad un certo punto compaiano per buttarci fuori tutti, loro che tenevano così gelosamente alla loro privacy.
E anche qui, a completamento del tutto, un piccolo ma delizioso giardino fa da cornice, con piante esotiche, rose, fiori, alberi ombrosi...e le alte mura della casa a chiudere tutto come un recinto, lasciando il rumore e il mondo fuori.
Non meraviglia che Maria Luisa ad un certo punto della sua vita abbia voluto aprirsi all'esterno, ma non meraviglia affatto che abbia voluto conservare la casa in cui aveva vissuto e che per tanti anni l'ha protetta esattamente uguale ai suoi ricordi.
Mi sarebbe piaciuto conoscerla, Maria Luisa. ❣
Proprio un bel ferragosto, ricco di cose, di visioni e sensazioni ma placido e calmo, ci siamo prese anche tutto il tempo per osservare il paesaggio nei trasferimenti in auto.
I luoghi che abbiamo lasciato in sospeso li visiteremo in seguito, c'è ancora tanto da vedere.





Nessun commento:

Posta un commento