Non faccio pause e allo spuntare delle pale eoliche mi parte un urlo di felicità, vedi le pale e capisci di essere arrivata in Puglia.
I tornanti sul gargano che mi portano verso il mare sono simpatici come ricordavo, ma il paesaggio è così bello e familiare che il tempo vola in un baleno.
Arrivo alla Baia di Manaccora, e ci sono le mie amiche ad aspettarmi, si sta bene.
Amo da sempre tutto del Gargano, ha quel selvatico che mi assomiglia e che sento nel cuore con lo sguardo pieno di verde e di infinite tonalità di blu e d'azzurro.
Questo mare ha il potere di rimettermi in ordine, non sento la fatica, non sento le ansie non sento le mancanze. E' legato ai ricordi agrodolci del mio matrimonio fallito ma nei giorni successivi le mie amiche mi permettono di sovrascrivere tutto: ho la piena libertà di girare, di camminare, di esplorare.
Tornare sul luogo del delitto, ma essere un’altra persona. Non migliore o peggiore, semplicemente diversa.
Godo della loro compagnia, sono donne straordinarie che non ringrazierò mai abbastanza per questo regalo autentico, mi conosco e conosco la mia incapacità di esprimere i miei sentimenti in modo adeguato, spero che qualcosa sia arrivato.
Nei giorni passati qui esploro i dintorni, mi arrampico, cammino tantissimo, scopro spiagge e punti panoramici incredibili. Salgo fino al Trabucco di Mimì tagliando su un costone di roccia, faccio foto ai gabbiani e mi prendo il tempo di guardare l'infinito blu che mi guarda di rimando. Scendo verso la spiaggia Zaiana, una bella spiaggia raggiungibile in macchina solo fino ad un certo punto, poi bisogna affrontare una discesa a gradini. C'è un bar con ristorante e un piccolo lido ma la spiaggia libera è molto ampia, la gente è poca al mattino presto e ne vale la pena. Faccio il bagno più volte da un punto all'altro e mi riavvio per tornare senza quasi sentire il caldo e la fatica nonostante sia mezzogiorno. Potere dell'entusiasmo e del mare.
Nei giorni successivi esploro il versante che dalla madonnina di Manaccora porta a Cala Lunga, altra incantevole spiaggia con ombrelloni a pagamento, poi vado verso la Torre Saracena, privata e mi soffermo ad esplorare. Scopro per caso il sentiero che porta ad un'altra caletta, quella dei Turchi, ma sbaglio strada e il sentiero che ho intrapreso è troppo selvaggio e incasinato, devo tornare indietro e fa troppo caldo per proseguire.
Ci torno il giorno successivo, partendo al mattino presto. Imbocco il sentiero giusto che pur essendo ripido è più accessibile del precedente e finalmente arrivo alla baietta.
Non c'è nessuno, intorno non ci sono case, strade o abitazioni, c'è un silenzio totale rotto solo dal rumore dei gabbiani e della risacca. Non mi azzardo, da sola, ad addentrarmi nelle ampie grotte, ma faccio un lungo bagno sentendomi in paradiso. Decido di andarmene dopo circa un'ora, appena sento la presenza di altri esseri umani.
Nei giorni che precedono la mia partenza il mare è molto agitato, con onde piuttosto importanti: è il mare che preferisco. Me ne vado col magone, amo questo mare e se va bene dovrò aspettare un altro anno prima di rivederlo e così faccio il pieno di sensazioni, brezza salmastra, onde e tramonti.
Prenoto una camera per il rientro il giorno prima di partire: ho deciso che mi fermerò ad esplorare Ancona.
9 agosto 2024, nono giorno ma ho perso la nozione del tempo. Ancona.
Parto abbastanza presto, salutando Paola e Anna con un po' di tristezza e con la speranza di poter ricambiare un giorno questo bellissimo regalo.
Il traffico è scorrevole, arrivo ad Ancona abbastanza facilmente. Ho prenotato una camera da un'affittacamere che si chiama Valeria: dunque Casa Valeria.
Valeria è gentilissima e molto disponibile, mi ha fatto fare check-in in anticipo e ci accordiamo per incontrarci al parcheggio. Ho il permesso e mi costa pochissimo e sono fortunatissima, è vicino alla camera in pieno centro storico, devo solo scendere le scale. La camera è esattamente come nelle foto e nelle recensioni: deliziosa. Curata nei minimi particolari, piccina, con aria condizionata, un angolino per prendere il tè, netflix, caffè e ogni ben di dio in bagno, con una doccia gigante e comoda.
Valeria mi ha fornita di mappe e mille consigli su cosa vedere e come girare, ha anche i biglietti scontati del bus.
Io ho poco tempo, purtroppo, devo fare una cernita perchè domani mattina devo ripartire
.
Mi suggerisce per prima cosa di arrampicarmi in cima al parco del Cardeto, uno dei punti panoramici più belli della città. Fa caldo ed è tutto in salita ma la sfacchinata merita di essere fatta, davanti a me c’è l’immenso blu. In questo turchino potrei perdermici dentro, un panorama incredibile, con un silenzio rotto solo dai gabbiani.
Ridiscendo e mi dirigo verso la bellissima San Ciriaco, vedo tutto quello che posso vedere ma il tempo è poco e non mi permetterà mai una visita completa a questa città antichissima, che parte dai greci fino ai giorni nostri e spesso, da un punto di vista storico/artistico, sottovalutata.
La Mole Vanviteliana ad esempio non riesco a visitarla, ma vedo le fontane più famose, quella del calamo e quella dei cavalli, piazza del plebiscito, del papa, Cavour, gli scavi romani, il monumento ai caduti, la caratteristica e particolarissima spiaggia del Passetto...cammino e cammino ancora, consumando scarpe e articolazioni, ingorda e mai sazia di nuovo e di bello.
Torno sfinita alla mia bella stanza, mi rilasso con una lunga doccia, una maschera viso, un bel massaggio ai piedi e alle mani. Mi faccio una tisana rilassante e guardo un film stupido e romantico finché non mi addormento.
10 agosto 2024, decimo giorno, ancora un giro ad Ancona e torno a casa.
Mi alzo prestissimo, alle sei sono per strada diretta al porto antico.
Ancona non è altro che una lunga storia di mare e di sale e mi spiaceva andarmene senza addentrarmi nel vero cuore pulsante della città.
Così ho trascinato le mie artrosi fin qui al mattino presto, che il sole picchia di meno.
Io trovo spettacolare la candida solidità imponente e intatta nei secoli dell’arco di Traiano contrapposta all’impotenza navale odierna.
In questa contrapposizione c’è la storia dei viaggi dell’uomo e non posso che esserne rapita: la mia
fantasia qui vola sulle onde…
Quel desiderio di mettere il culo su una zattera e spingerla sull’acqua, e andare sempre un po’ più in là, a vedere, a scoprire, a portarsi altrove.
In una vita precedente sono sicuramente stata un marinaio.
Esploro tutto e mi perdo la fontana del sole...mi toccherà tornare!
Cammino e cammino ancora fino al faro rosso con la bella immagine di Monica Vitti, poi torno indietro e mi dirigo verso il palazzo degli anziani, passando per la casa del capitano e risalendo lungo le mura siracusane. Fino in cima, consumando le scarpe.
Le chiese, i musei...apre tutto alle dieci, troppo tardi per me che devo partire.
Mi rimetto in viaggio diretta verso casa, con il rimpianto di una visita incompiuta e negli occhi ancora tanta bellezza.
Il viaggio di ritorno è costellato di incidenti, code e brusche frenate, mi sembra di non arrivare mai. Ho voglia di abbracciare le mie figlie e la gatta, ma il ritorno è sempre un tempo dilatato, non c'è l'aspettativa della scoperta.
Ma finalmente, Casa.
11 agosto 2024, giorno zero, cosa rimane.
"In viaggio, la cosa migliore è perdersi. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia."
(Nicolas Bouvier)
Stamattina, leggendo questa citazione postata da qualcuno, ho pensato che tutto questo breve, piccolo viaggio è stata per me una continua sorpresa.
Perchè non ho programmato niente e sono partita con solamente una vaga idea di cosa vedere. Ho deciso sempre sul momento: adesso vado lì, adesso mi fermo qui.
Adesso, qui e ora, sono completamente padrona del mio tempo e dei miei ritmi.
E questo mi ha fatto respirare la libertà assoluta, pura, meravigliosa di poter fare quello che mi pare e di seguire lo sghiribizzo del momento, ho potuto dar sfogo alla vorace, insolita curiosità che è larga parte del mio carattere senza che nessuno mi mettesse un freno.
Pagandola, perchè le mie articolazioni sono qui a ricordarmi che certe fatiche non me le posso permettere, ma ne è valsa la pena per riempirsi gli occhi di tanta bellezza.
Se fossi ordinata darei un senso al pacco di foto, mappe, scontrini, ricordi, ma non lo sono e quindi penso che perderò le foto come al solito e il resto finirà impacchettato nella solita scatola dove tengo il caos della prova provata del mio passaggio in questa vita.
Le mappe le tengo perchè ci sarà una prossima volta: mi piace viaggiare da sola, una mia amica ieri mi ha chiesto se sono stata bene solo con me stessa e io le ho risposto che sì, in fondo sono la persona con cui convivo ogni santo minuto della mia vita.
Mi sopporto piuttosto bene.