La mia primavera quest’anno è durata mezz’ora di fuga al parco di Monza, una fuga pazza rischiando di arrivare tardi al lavoro.
Mezz’ora passata ad imprecare con le impostazioni della macchina fotografica per metà del tempo.
Mezz’ora per respirare e maledirmi per un’infinità di motivi.
Un anno di cambiamenti che mi lascia frastornata, quasi alienata a tal punto da faticare a ritrovare un centro di gravità in questa trottola vorticante che è diventata la mia vita.
Qualche volta, troppo spesso, assente a me stessa e agli altri.
Ma sono capitata nel pieno di un’abbagliante, luminosa fioritura dell’aglio orsino, che anno dopo anno mi riempie gli occhi di meraviglia in quella che è diventata un'abitudine.
E io un pezzettino di primavera l’ho rubato.
Correre al parco per respirare le zaffate sulfuree dell'aglio osino, proprio così.
E se proprio qualcuno trovasse la cosa poco romantica c'è da considerare che ci si preparano ottime pietanze.
Veleggio così, fra il bello, il dilettevole, l'umoristico e il gastronomico.
Olio all'aglio orsino
Uscite di casa come pazze per mezz'ora d'aria, riempitevi i polmoni di sentori sulfurei e gli occhi di bellezza.
Cercate un punto dove la raccolta dell'aglio orsino sia permessa, portatevi a casa le foglie e frullatele in un buon olio extravergine d'oliva fino ad ottenere un composto omogeneo. Sale e pepe a sentimento e conservate in frigo per una settimana. Assaporate insieme alla vita.
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