domenica 18 agosto 2019

Paolo Birro - Capo D'Astro

Paolo Birro - Capo D'Astro, 1998
Per la giornata di oggi il "mio" Lunario della Musica (Carlo Boccadoro, Einaudi) mi propone questo bellissimo disco di Paolo Birro, pianista jazz italiano. Leggo che il disco è stato registrato nella biblioteca di una splendida villa ottocentesca appartenuta allo scrittore Fogazzaro, dove Paolo Birro suona uno splendido pianoforte appartenuto ad Arthur Rubinstein. L'album contiene vari strandars insieme a brani originali del pianista. 
E' di difficile reperibilità su supporto fisico, ma lo si può ascoltare attraverso i servizi di streaming.
Consigliatissimo.

Miles Davis - Kind Of Blue




Miles Davis - Kind Of Blue, 1959
Il 17 agosto del 1959 usciva "Kind of Blue, fanno 60 anni di capolavoro. Ascolto jazz da tanti anni, di cuore e di pancia, e su certi dischi il cuore si ferma e poi corre più veloce. Anche senza leggere i fiumi di inchiostro che qui si sprecano.
Questo è stato il mio primo vinile dopo la decisione di procurarmi musica anche su questo tipo di supporto, ho comprato prima il disco, di impulso, e poi un giradischi economico per poterlo ascoltare. (...i puristi e gli espertoni possono pure mandarmi all'inferno, avrebbero buone ragioni.)
La mia non è una buona edizione, per mancanza di esperienza nel mondo del vinile e pochi soldi, ma sto studiando alacremente. Studio, non posso permettermi certi dischi e certi impianti audio, rosico a palla, mi accontento in attesa di tempi migliori o di una reincarnazione.
Il mese prossimo lo rimpiazzerò ma l'ho comunque consumato, non l'ho risparmiato, diciamo che non metto da parte un oggetto nuovo.
La puntina ha scavato in particolar modo su "Blue in Green".
Miles Davis: Tromba
John Coltrane: Sax Tenore
Bill Evans: Piano
Paul Chambers: Contrabbasso
Jimmy Cobb: Batteria
Julian "Cannonball" Adderley - Sax Contralto, ad eccezione di "Blue in Green"
Wynton Kelly - Piano in "Freddie Freeloader"

sabato 17 agosto 2019

Di libertà.


Me le appunto qui, queste parole, perché oggi avrei potuto scriverle io, pari pari. 




Oysterhead - The Grand Pecking Order, 2001

#undiscoalgiorno 🎧🎧🎧 

Oysterhead - The Grand Pecking Order, 2001

"I remember back in the day
When music folk had a lot to say
Now I sit, hope and pray
Someone will come along and show the way"
(Mr. Oysterhead)

Super super gruppo comprendente Stewart Copeland (Police) alla batteria, Les Claypool (Primus) voce e basso e Trey Anastasio (Phish) alla chitarra, con all'attivo un solo album, questo.
Album spettacolare, sono passati undici anni dal mio primo ascolto e non smette mai di stupirmi, c'è sempre un suono, una nota, un ritmo da esplorare. 
Ogni tanto questa bellezza DEVE passare per i miei timpani. 
C'è di tutto un po', jazz, metal, funk, reggae...e io amo le marmellate musicali.
Artwork di Tim Slowinski.

http://www.slowart.com/slow/

Il vinile si trova, dai 300 euri in su...se qualcuno volesse farmi un regalo...



Cuore di Passero, anima d'Aquila.

Di te scrivo sempre poco, perché so che sei schiva, so che non brilli dei colori di un pavone, piuttosto di quelli di un passero. E che i tuoi colori in fondo ti piacciono così, anche se ti dipingi i capelli dei colori dell'iride.
Ho visto il tuo ego a brandelli, ho fatto del mio meglio per ricucire le ferite, ho sicuramente pasticciato e fatto casini nel tentativo. 
Vorrei vedere quelle ali aprirsi per spiccare un volo altissimo. Ma devo avere pazienza, qualche piuma è ancora strapazzata, guarirà. 
Puoi credermi, ci vuole solo tempo. Tempo e fiducia.
Ti dico che sei la mia Daria preferita e mi rispondi prendendoti in giro, dici che forse sei un po' autistica, che costruire ponti di comprensione fra te e gli altri umani è faticoso e non ti viene mai bene. E allora ti chiudi, e allora il disagio ti rende scontrosa e incagabile, ma quando sei a tuo agio brilli. 

Credimi sulla parola, luccichi.
E soprattutto, non ti ho mai vista lasciare indietro qualcuno, MAI. Non hai mai usato la parola "sfigato", perché ti ferisce e ti ha ferita e tu non vuoi ferire di rimando. Non c'è stata una sola volta in cui non ti sia avvicinata tendendo una mano a chi era isolato o in difficoltà, con il tuo modo quieto e qualche volta titubante, grezzo e inadeguato. Non hai mai detto di no ad una richiesta di aiuto, lo so, lo vedo e lo sento. 

Che ti sia riconosciuto o meno, che ci sia gratitudine o meno, questo è quello che sei. 
E devi andarne fiera.
Sei il tuo umorismo strampalato, la tua onestà, la tua lealtà. E anche il tuo brutto carattere, ce lo abbiamo tutti.
E se tu, con le tue difficoltà, riesci comunque a gettare un ponte, ci sarà qualcuno disposto a fare altrettanto per te. 

Vedrai.
Oggi mamma ha mangiato pane e miele a colazione, te lo volevo scrivere, nero su bianco. 

Sopportami un po' che poi mi passa.