sabato 3 settembre 2016

Il paese dei balocchi

Apprendo sconsolata che a Consono avrà luogo la prossima "Nascondino World Championship". 
Bel posticino che sta cadendo a pezzi, pericolante, ricco di risorse salutari tipo eternit. Bravi!
Ne ho vaghi ricordi di bambina, quand'era ancora splendente, almeno nella mia memoria, che si mischiano ai ricordi di adulta che mi raccontano di una vera e propria discarica a cielo aperto anche se la rete mi comunica che un gruppo di volontari lo ha ripulito e ha aperto un bar con tavola calda. L'ultima volta che ci sono stata, qualche anno fa, era vietato l'ingresso, c'era uno sbarramento con tanto di forze dell'ordine (non è mai stato un posto molto raccomandabile) e ci hanno intimato di tornare indietro. Ho poi saputo che era stato chiuso a causa di un rave party disastroso che ha definitivamente compromesso molte strutture e nonostante tutti i nobili tentativi di recupero che sono stati fatti personalmente non ho molta voglia di respirare polvere d'amianto. 
Rimane intatto il fascino di quello che era e che è, tanto da farne ambientazione di campagne pubblicitarie, video e film, sostanzialmente è un paradiso per fotografi e pseudo fotografi a caccia di cupe, decadenti e malinconiche atmosfere, e anche una punta di tristezza per quello che è andato in rovina: il paese dei balocchi, l'antico borgo, il folle che l'ha voluto.








giovedì 2 giugno 2016

C'è vita, c'è anima. Melody Gardot o la donna che visse due volte.

#undiscoalgiorno

Melody Gardot - My One and Only Thrill, 2009


Un altro album che potrei annoverare fra i tuffi al cuore al primo ascolto, senza sapere nulla di questa donna e della sua forza. Roba scaricata a casaccio dal mare del web perché mi piaceva il suo nome. 
In un'intervista a Vanityfair la definiscono "la donna che visse due volte". Lei è rinata con la musica e attraverso la musica e io penso di averlo in qualche modo percepito quando ho ascoltato quest'album per la prima volta.  C'è vita, c'è anima. E io resto sempre imbambolata di fronte alla forza delle persone sotto alla tempesta, chiedendomi se sarei in grado di rinascere dalle ceneri.

Il malefico lastfm dice che l'ho trovato nel 2010, con un picco di 288 ascolti in quello stesso anno, probabilmente in quel periodo mi suonava "giusto".

E' un buon modo per cominciare la giornata davanti ad una tazza di caffè (zucchero di canna integrale, si fottano le calorie), enjoy.





martedì 8 marzo 2016

Donna.

Che sia un 8 marzo 365 giorni all'anno, che per 365 giorni all'anno ogni donna abbia la facoltà di essere libera. Libera da ogni forma di violenza e atrocità che abbia come sola motivazione l'essere nata femmina, libera dall'essere considerata inferiore quando si parla di diritti. Libera di scegliere il ruolo che più le è congeniale - single madre moglie lavoratrice casalinga donna in carriera avventuriera bella o brutta ... - senza che questo sia imposto dall'alto, senza che questo sia causa di giudizi trancianti e superficiali. Le peggiori nemiche delle donne siamo, troppo spesso, proprio noi. 
Nell'attesa che non ci sia più bisogno di un 8 marzo.




domenica 3 gennaio 2016

Se la vita ti regala limoni...

...tu fatti una spremuta di pompelmo. Rosa, tendenza 2016.



Il 2015 è un anno che personalmente preferirei lasciarmi alle spalle, non tanto per i troppi e troppi bassi ma per la mia immobilità nell'affrontare i limoni avuti in dono. Se in tempo di bilanci mi guardo indietro provo disgusto per come ho subito cose, persone e situazioni, disperandomi senza fare niente che potesse farmi uscire dal pantano emozionale in cui mi sono ritrovata. L'immobilità, il piangersi addosso non sono parte del mio DNA, devo sempre entusiasmarsi per qualcosa e infilare le mani in pasta.
Non che sia andata così male, i limoni talvolta possono avere un'acidità intollerabile e non è questo il caso, ma nemmeno troppo bene, ecco. Fra il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per indole io vedo la misura esatta e certe sfumature sono assolutamente da correggere.
Ho letto da qualche parte che i grandi di tutte le epoche fanno grandi piani che li guidano per tutto l'arco dell'esistenza e io ho deciso di fare i miei. Piccole cose, come ad esempio imparare la tecnica shibori per creare gioielli; sulla carta è una sfida impossibile e quando mai da queste parti le sfide ci fanno schifo?
E mentre andavo a caccia di materiale adatto riempiendo carrelli di deliziose perline e sete multicolore che tanto non avrò mai abbastanza fondi per comprare in toto, mi sono ricordata che il rosa sbiadito è il colore dell'anno. Un colore che non mi si addice, come il non far niente, ma che ben dosato forse ha una sua utilità, forse un pizzico di dolcezza in più mi eviterebbe sempre scontri all'ultimo sangue con gli altri, con me stessa e con la vita.
La mia testa inseguiva pensieri e le mie dita inseguivano tutorial, di inseguimento in inseguimento mi sono trovata con un rimasuglio di lana fra le mani e uno scaldacollo in più. Rosa scialbo, tendenza 2016.
E facciamo finta che sia un portafortuna.